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Casa del grano

Perché il chicco maturo non muore mai

La Casa del Grano sarà una struttura residenziale per ospitare malati affetti da patologie considerate inguaribili nelle diverse fasi della malattia e i loro familiari, anche dopo l’eventuale morte della persona cara. Saranno prese in carico tutte le dimensioni dell’essere umano, quella corporea, psicologica, relazionale e spirituale (non solo confessionale), aperti alla ricerca di senso che necessariamente i tempi ultimi impongono.

La struttura sorgerà all’interno del Borgo TuttoèVita, e i pazienti e le loro famiglie potranno approfondire i loro bisogni specifici in un contesto di vita piena quotidianamente vissuta. Le persone ammalate e i loro familiari potranno infatti, compatibilmente allo stato di salute, partecipare alle attività e alla vita del Borgo immersi nella natura, insieme alle famiglie residenti.

La Casa del Grano includerà una foresteria, sale per le attività, una sala interreligiosa di meditazione, silenzio e preghiera. A questa struttura avranno accesso le persone dalle fasi iniziali della malattia e le loro famiglie, con soggiorni di durata variabile.

La possibilità di frequentare la Casa del Grano nel corso del tempo fa sì che l’eventuale ricovero in Hospice non rappresenti più una frattura con la vita precedente ed un momento critico di perdita di familiarità e riferimenti, bensì una reale continuazione della vita quotidiana. La Casa del Grano e l’Hospice di Meditazione diventano parte di un processo graduale di accompagnamento che può ridurre gli aspetti spersonalizzanti che caratterizzano il ricovero in ospedale e far sentire la persona a casa, in linea con la specifica filosofia terapeutica delle cure palliative che ha cura della persona nella sua interezza, e che può quindi garantire l’assistenza umana e spirituale, oltreché medica, di cui ognuno sente la necessità.

Prima esperienza in Europa!

Nonostante le principali società scientifiche indichino l’accompagnamento spirituale quale parte integrante della presa in carico del paziente, nel panorama assistenziale italiano di cure palliative i bisogni spirituali trovano attualmente solo una parziale attenzione: eccettuati i casi in cui un assistente spirituale fa parte dell’equipe, casi ancora troppo poco frequenti, l’attenzione a questa dimensione del paziente è delegata alla sensibilità del singolo operatore.

In questa lacuna si inserisce il nostro progetto, prima esperienza del genere in Europa, che consiste in una presa in carico tempestiva delle persone – dalla diagnosi infausta lungo tutto il percorso della malattia- e nel mettere la dimensione spirituale al centro dell’offerta di cura attraverso un serio accompagnamento spirituale, non solo confessionale. La meditazione diventa l’asse portante dell’accompagnamento che affianca, senza sostituirsi, le pratiche terapeutiche previste a livello professionale offerte da un’assistenza sanitaria di elevato livello di qualità, conforme alle normative vigenti.