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Sesto passo completato

LA CASA DELLE ARTI E IL GIARDINO DEL SILENZIO

Abbiamo ristrutturato il primo edificio di 5 vani! I locali sono destinati a laboratori di arteterapia e a vari laboratori d’arte, che hanno una forte valenza simbolica:

Laboratori di espressione artistica attraverso la lavorazione del ferro, l’antica arte dello sciamano che lavora con gli elementi, trasforma qualcosa infliggendogli colpi. Laboratori di oreficeria, in cui il crogiuolo trasforma il minerale in qualcosa di raffinato, nobile e luminoso. Laboratori di mosaico, in cui le tessere messe insieme costruiscono un insieme meraviglioso, che perde di significato già allo smarrirsi di una singola tessera. Laboratori di vetrate artistiche, in cui si insegna che la nostra trasparenza permette di dare una colorazione speciale alla luce. E laboratori di pittura, in cui si trova l’arte sacra di vari popoli, dalle tanche tibetane alle icone ortodosse.

Di fronte abbiamo curato un prato verde circondato da fiori e piante aromatiche, il “Giardino del Silenzio”, un angolo di pace e armonia che nel suo piccolo fa pregustare l’atmosfera che avrà il Borgo intero una volta completato.

RESOCONTO ECONOMICO

Sistemazione dei tetti: € 18.000
Sistemazione muri e facciata: € 12.000
Sistemazione solai: € 9.000
Realizzazione di due bagni e finiture: € 6.000
Manodopera (esclusivamente di volontariato): equivalente a € 35.000 ca

Costi complessivi: 80.000 Euro
Contributo dell’Unione Buddhista Italiana: 37.000 Euro
Erogazioni liberali da privati: 8.010 Euro
Manodopera offerta dai volontari: equivalente a 35.000 Euro ca

I LABORATORI

Laboratori di espressione artistica:

Laboratori di arteterapia:

LE FASI DEL LAVORO

La facciata della Casa delle Arti prima e dopo:

L’officina del fabbro. per un periodo sala di riunione, prima e dopo:

Il prima e dopo della stanza di TuttoèVita, in cui ora si tengono colloqui:

“L’Utopia cercata da monaci e pionieri può realizzarsi anche nella civiltà moderna o siamo in una via senza speranza? La provocazione e il radicalismo degli antichi, i loro conflitti, interiori ed esteriori, devono stimolarci a cercare realizzazioni adatte ai nostri tempi, senza dimenticare che alla fine andremo oltre tutto questo, ci ritroveremo in quel “non-luogo” che va sempre desiderato e il cui desiderio è alimentato dal vederlo contemporaneamente lontano, perché forse non realizzabile nei nostri “luoghi”, ma anche vicino perché già presente nei nostri mondi interiori. Se dovessi dire per cosa lotterei oggi, cosa vorrei costruire o ricostruire nello spazio del possibile ai nostri giorni risponderei: dei borghi!

Una rinascita dell’Italia, dell’Europa e del mondo in decadenza mi sembra che possa passare solo attraverso piccoli borghi in cui le relazioni umane, la bellezza, le reti sociali, la solidarietà, l’accoglienza siano la calce che tiene unite le pietre vive che vivificano le pietre degli edifici.”

(P. Guidalberto Bormolini, Utopia? Città ecologica e città spirituale, pubblicato nella rivista Testimonianze)