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Sesto passo completato
LA CASA DELLE ARTI E IL GIARDINO DEL SILENZIO
Abbiamo ristrutturato il primo edificio di 5 vani, corrispondenti a circa 130 mq. I locali saranno destinati a vari laboratori d’arte, quali ad esempio: mosaico, scultura in legno e pietra, pittura, disegno ed iconografia, nei quali si svolgeranno percorsi artistici e attività di arteterapia.
Di fronte abbiamo curato un prato verde circondato da fiori e piante aromatiche, il “Giardino del Silenzio”, un angolo di pace e armonia che nel suo piccolo fa pregustare l’atmosfera che avrà il Borgo intero una volta completato.
RESOCONTO ECONOMICO
Sistemazione dei tetti: € 18.000
Sistemazione muri e facciata: € 12.000
Sistemazione solai: € 9.000
Realizzazione di due bagni e finiture: € 6.000
Manodopera (esclusivamente di volontariato): equivalente a € 35.000 ca
Costi complessivi: 80.000 Euro
Contributo dell’Unione Buddhista Italiana: 37.000 Euro
Erogazioni liberali da privati: 8.010 Euro
Manodopera offerta dai volontari: equivalente a 35.000 Euro ca

LE FASI DEL LAVORO
La facciata della Casa delle Arti prima e dopo:

La futura officina del fabbro prima e dopo:

Il futuro laboratorio di mosaico prima e dopo:

“L’Utopia cercata da monaci e pionieri può realizzarsi anche nella civiltà moderna o siamo in una via senza speranza? La provocazione e il radicalismo degli antichi, i loro conflitti, interiori ed esteriori, devono stimolarci a cercare realizzazioni adatte ai nostri tempi, senza dimenticare che alla fine andremo oltre tutto questo, ci ritroveremo in quel “non-luogo” che va sempre desiderato e il cui desiderio è alimentato dal vederlo contemporaneamente lontano, perché forse non realizzabile nei nostri “luoghi”, ma anche vicino perché già presente nei nostri mondi interiori. Se dovessi dire per cosa lotterei oggi, cosa vorrei costruire o ricostruire nello spazio del possibile ai nostri giorni risponderei: dei borghi!
Una rinascita dell’Italia, dell’Europa e del mondo in decadenza mi sembra che possa passare solo attraverso piccoli borghi in cui le relazioni umane, la bellezza, le reti sociali, la solidarietà, l’accoglienza siano la calce che tiene unite le pietre vive che vivificano le pietre degli edifici.”
(P. Guidalberto Bormolini, Utopia? Città ecologica e città spirituale, pubblicato nella rivista Testimonianze)